mercoledì 5 febbraio 2025

Lo sport nell'arte e ... il buio

Non ho mai studiato arte in maniera approfondita e non sono di certo una persona particolarmente sportiva, ma di sport in TV ne ho visto parecchio e in tutti questi anni di studio (ormai più di 20 se consideriamo anche la scuola primaria) di opere d'arte ne ho ammirate a volontà. Sicuramente, però, non mi sono mai soffermata ad indagare come arte e sport potessero embricarsi tra loro, e mai prima d'ora avrei condotto una ricerca simile.

Eppure, navigando un po' su Internet alla ricerca di nuovi spunti, ho notato che alcuni artisti hanno scelto di rappresentare uno sport o parte di esso su sfondo nero. Scelta tecnica/stilistica? Contrasti di luce migliori?

Da sempre lo sport viene un po' paragonato alla vita stessa, questa lotta per la vittoria che diventa lotta per la vita, questo continuo superare i propri limiti fisici e mentali che diventa un superare i limiti e gli ostacoli che la vita ci impone.. E in effetti andando a rileggere il mio Abecedario sullo sport, il mio primo post su questo blog, molti dei termini che ho scelto richiamano proprio obiettivi e caratteristiche comuni dello sport come anche della vita stessa (Autostima, Energia, Harmonia, Lezione, Passione, Unione...). E non è forse dall'oscurità che prendono vita le forme migliori? Non è forse al buio che riusciamo a cogliere la più intima e profonda essenza delle cose?

Allora forse è proprio questo il mio punto di partenza in questo viaggio. Può esistere uno sport interamente al buio? E qual è il vero senso del buio nelle nostre vite?



Marc Chagall, L'acrobata (1914)



Dettaglio da un vaso a figure rosse dove un atleta viene premiato
dalla dea della vittoria (IV secolo a.C.)



Thomas Eakins, Between Rounds (dettaglio) (1899)


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